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  • Immagine del redattoreAmbra Sbardella

Recensione: Le Esiliate - Christina Baker Kline

Buon pomeriggio,readers!


Oggi, tra un temporale e l’altro, ne approfitto per parlarvi di quest’ultima uscita edita Harper Collins che ringrazio ancora per la copia digitale.


Un romanzo storico che mi ha lasciato tanto, in virtù anche delle figure femminili che lo rappresentano e alle quali mi sono affezionata tantissimo.


Una storia volta a celebrare la forza d’animo,la resilienza , il coraggio e che ci invita a godere della libertà e dell’amore verso le nostre origini.


Ambientato nell’Australia dell’Ottocento, fatta di celle buie, navi da importazione , odori nauseabondi e sofferenza.


Tre donne, tre figlie, tre storie destinate ad incontrarsi e rimanere unite per sempre.

Ognuna di loro con il proprio vissuto riuscirà inevitabilmente ad arricchire la vita dell’altra , alleviandosi a vicenda quel senso di non appartenenza, di solitudine, di paura.


Molti  i temi trattati tra cui l’amore, che è il sentimento predominante che abbraccia delicatamente queste vite : va dall’amore di una madre verso la propria figlia , di  un’amica, all’amore verso la propria terra e le proprie origini.

Ma anche la sofferenza, quella vera, sia fisica che psicologica.

Quella paura di perdersi e non sapersi più ritrovare, di perdere il contatto con la nostra vera essenza e con il posto da cui proveniamo.

Il rimorso dato dall’impossibilità di salvare le persone a cui tieni.


Non voglio spoilervi troppo perché è una storia che va letta per riuscirene a capirne la vera essenza.

Se vi ho incuriosite troverete la trama qui di seguito:


TRAMA


Londra, 1840. Evangeline è un’ingenua ragazza che fa la governante presso una ricca famiglia di città. Sedotta dal rampollo di casa, rimane incinta. Per liberarsi del problema, la padrona la taccia di furto e la fa arrestare. Dopo mesi nella fetida, sovraffollata prigione di Newgate, Evangeline viene condannata a imbarcarsi per la Terra di Van Diemen, una colonia penale in Australia. Benché incerta di quello che la aspetta Evangeline sa una cosa: il bambino che sta aspettando nascerà prima del suo arrivo in quella terra lontana.

Durante il viaggio su una nave di schiavi, la Medea, Evangeline stringe amicizia con Hazel, una ragazzina che è stata condannata a sette anni di esilio per aver rubato un cucchiaio d’argento. Hazel è molto più astuta di lei, ed essendo un’esperta ostetrica ed erborista, offre aiuto e rimedi casalinghi alle prigioniere e ai marinai in cambio di favori. Benché l’Australia sia stata la patria del popolo aborigeno per più di 50.000 anni, il Governo inglese considera la colonia un luogo non civilizzato e i nativi come un fastidioso inconveniente.

Quando la Medea attracca, la loro terra è stata occupata dai bianchi e molti dei nativi sono stati forzatamente spostati altrove. Fra questi c’è Mathinna, la figlia orfana del capo della tribù Lowreenne, che è stata adottata dal nuovo governatore della Terra di Van Diemen

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